La sostenibilità è al centro della filiera agroalimentare italiana e questo risultato ne è la prova.
Approvato un percorso di nuove pratiche sostenibili ed un nuovo standard unico di sostenibilità che dovrebbero aiutare l’impresa a migliorare la gestione delle risorse naturali.
Con il decreto approvato dal MIPAAF dopo mesi di studio e confronti è l’operatore a dover identificare, caratterizzare e gestire le aree semi-naturali non coltivate presenti sul territorio e prevedere azioni volte a conservarne la biodiversità, ed in particolare:
- monitorare e gestire la produzione dei reflui dell’impianto di trasformazione e/o di condizionamento
- registrare il consumo di acqua dolce prelevata da corpo idrico superficiale o di falda e utilizzata nell’impianto di trasformazione e/o condizionamento
- disporre di informazioni relative a: – peso medio della bottiglia di vetro; – consumi energetici della cantina per litro di vino prodotto
- monitorare: – il consumo e la produzione o l’acquisto di energia da fonti rinnovabili certificate; – il peso medio della bottiglia di vetro utilizzata; – l’uso di materiali di confezionamento riciclabili o riciclati

Ad entrare in gioco, per l’annualità 2022, coerentemente con le disposizioni del comma 4 della legge che istituisce il sistema di certificazione, è il “Sistema di qualità nazionale della produzione integrata”, di seguito SQNPI, integrato dagli impegni aggiuntivi di cui alla “certificazione facoltativa transitoria”, parte integrante della norma SQNPI – adesione gestione controllo rev. 11 del 16 novembre 2021 paragrafo 2.1 ( Vedi il logo).
SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, SOCIALE ED ECONOMICA
Un sistema di sostenibilità che coinvolge l’intera Supply Chain dell’azienda la quale si vede coinvolta in una educazione degli stessi lavoratori a tematiche sensibili quali appunto la sostenibilità, aumentando in questo modo la loro consapevolezza e competenza rispetto al proprio lavoro, in un’ottica di crescita aziendale.
Ma si discute anche di sostenibilità ambientale infatti, l’operatore deve identificare, caratterizzare e gestire le aree semi-naturali non coltivate presenti sul territorio sul quale insistono la proprietà e i terreni in diretta gestione. Registrare su mappe catastali o cartografia GIS tali aree (principalmente boschi, corpi idrici, parchi, muretti a secco, siepi etc.) e prevedere azioni volte a conservarne la biodiversità (esempi: realizzazione e ripristino di siepi, nidi artificiali, invasi d’acqua, muretti a secco, inerbimento polifita, sfalcio alternato dei filari).
Rilascio Certificazione
La conformità alle disposizioni del “disciplinare” in regime SQNPI viene attestata, per l’annualità 2022, dall’organismo di controllo mediante il rilascio del certificato di sostenibilità della filiera vitivinicola. L’acquisizione del predetto certificato consente di utilizzare il segno distintivo SQNPI.
Il parere dell’Unione Italiana Vini
Secondo un’indagine Wine Intelligence svolta su un campione di 17 mila intervistati in 17 Paesi, i vini prodotti in modo sostenibile sono, con i biologici, in cima alle preferenze tra le tipologie produttive che offrono maggiori opportunità di crescita. Tra i Paesi con una maggior sensibilità dei consumatori verso i vini sostenibili, gli Stati Uniti, la Germania e il Regno Unito – che rappresentano anche la top 3 della domanda di vino italiano – ma anche i Paesi del Nord Europa, la Svizzera, il Brasile e l’Australia.
La Nuova Zelanda è il Paese produttore all’avanguardia nei vini sostenibili, con il 96% del proprio prodotto certificato e un logo che distingue i vini green neozelandesi nel mondo.
Documenti gratuiti: Scarica qui il Decreto ed il Disciplinare approvato dal MIPAAF.