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Nuovo rapporto Ismea che ci porta dentro le abitudini di acquisto del nuovo consumatore.

Al contrario, si accentuano ulteriormente i rincari nel carrello della spesa, con i prezzi dei prodotti alimentari che sono cresciuti del 6% rispetto ad aprile dello scorso anno (a marzo l’incremento era del 5%).

L’inflazione corre con un +6,2% ad aprile su base annua, in lieve decelerazione rispetto al mese precedente. Secondo le stime preliminari dell’Istat, il rallentamento su base tendenziale si deve prevalentemente ai prezzi dell’energia, la cui crescita passa dal +51% di marzo al +42% di aprile.

Ma quali saranno gli impatti sugli acquisti alimentari nei prossimi mesi e quali le rinunce e strategie che le famiglie adotteranno per contenere il caro prezzi?

È questo il tema dell’indagine “IMPATTO DELL’INFLAZIONE SUI CONSUMI DEGLI ITALIANI” condotta da Ismea, con il supporto tecnico della Nielsen, che ha coinvolto 3 mila famiglie rappre- sentative dell’universo italiano.

Sul tema delle rinunce che potrebbe essere necessario mettere in atto per fronteggiare la perdita di potere di acquisto, un italiano su cinque si dice pronto a sacrificare i viaggi, il 16% a ridurre le spese di vestiario e il 12% ai consumi fuori casa e all’intrattenimento. A porre i ristoranti in cima alla lista delle spese da tagliare sono soprattutto persone tra i 55 e i 64 anni (24%) e le coppie con bambini piccoli (30%), mentre i giovani si dicono disposti a rinunciare più a scarpe e vestiti (24%) e viaggi (21%) che ai consumi fuori casa (solo 19%).

In generale, comunque, per quasi la totalità del campione emerge l’intenzione di salvaguardare il budget destinato alla spesa alimentare per il consumo domestico.

FONTE: www.ismea.it