Il 30 Giugno 2022 è stato pubblicato il Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale che ha modificato definitivamente il Reg.848/2018.
Tra le novità più importanti, le informazioni che l’OSA del settore bio dovrà riportare in etichetta.
Cosa cambierà
Il legislatore ha ritenuto opportuno semplificare la modalità di gestione delle etichette dei prodotti biologici, uniformandosi a quanto previsto dalla normativa europea. In particolare, riguardo i requisiti sull’etichettatura, il decreto dedica l’articolo n. 11 che recita:
- II numero di codice dell’Organismo di controllo che compare in etichetta ai sensi dell’art. 32, paragrafo 1, lettera a) del Regolamento, è rappresentato dal codice attribuito dalla competente autorità del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a ciascun Organismo di controllo al momento della autorizzazione ad operare. Il numero di codice è composto dalla sigla ‘IT’, seguita dal termine ‘BIO’, seguito da numero di tre cifre, stabilito dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
- Al fine di assicurare un sistema di controllo che permetta la tracciabilità dei prodotti in tutte le fasi della produzione, preparazione e distribuzione, ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo 23 febbraio 2018, n. 20, gli Organismi di controllo attribuiscono un numero di codice a tutti gli operatori o gruppi di operatori controllati.
- Qualora il logo biologico dell’UE sia riportato in più parti di una confezione, si è tenuti ad indicare le diciture previste dalla regolamentazione UE in relazione ad uno solo dei loghi riportati sulla confezione.
Cosa potrà essere omesso
Viene meno l’obbligo di riportare le indicazioni “organismo di controllo autorizzato dal Mipaaf” e “operatore controllato n.” e rimangono obbligatorie esclusivamente le disposizioni in materia di etichettatura previste dalla normativa europea.
Un intervento necessario che introduce tante altre novità in settori diversi, quali additivi, mangimi, alghe e molluschi.
Il fine è quello di garantire maggiore uniformità con la disciplina europea ma anche sicurezza e trasparenza di filiera.